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Il libro è dedicato alla tutela antidiscriminatoria, che costituisce ormai un specifico sottosistema normativo, ispirato alla finalità unitaria di proteggere la persona umana e la sua dignità innata da disparità di trattamento basate su fattori quali il genere, la razza, l'origine etnica, la lingua, la nazionalità, la religione, le opinioni personali, l'età, l'orientamento sessuale, la disabilità. Il libro ricostruisce il significato dei divieti di discriminazione sulla base dei modelli di eguaglianza e giustizia a cui essi si rifanno, seguendo un approccio casistico che guarda al diritto vivente, all'interpretazione concreta che di tali divieti hanno dato le corti. Trattandosi di una tutela multilivello, un'attenzione particolare è dedicata anche alle corti sovranazionali, in particolare alla Corte di giustizia, la cui giurisprudenza ha contribuito in modo decisivo a forgiare le categorie del diritto antidiscriminatorio. Il taglio della trattazione è per ambiti di applicazione delle norme antidiscriminatorie (il lavoro, il welfare, l'accesso al mercato di beni e servizi, la segmentazione del mercato del lavoro), il che rispecchia la loro valenza trasversale, che interseca tutti gli ambiti delle relazioni sociali, con alcuni capitoli di carattere generale dedicati all'analisi dei concetti chiave, dei diversi fattori di discriminazione, della tutela in giudizio, delle azioni positive. Il libro esplora sia i punti di forza che quelli di debolezza della tutela antidiscriminatoria, nonché le ipotesi di correzione, e cerca di coglierne le traiettorie in atto e quelle future.